Tutte le testate giornalistiche riportano oggi la notizia della scomparsa di Mauro Sentinelli, che viene ricordato come “inventore” della scheda telefonica ricaricabile prepagata.

La scelta dei giornalisti purtroppo risulta davvero infelice: ci riporta in un attimo indietro nel tempo rammentandoci come lo scenario attuale della telefonica mobile sia ancora indelebilmente disegnato da un escamotage tecnico inventato oltre un quarto di secolo fa per eludere la tassa di concessione governativa sui cellulari.

Le carte prepagate esistevano ben prima della loro introduzione nel mondo dei cellulari.

Offrono vantaggi a chi le emette: i beni e servizi sono infatti pagati prima della loro erogazione e questo offre un vantaggio sia in termini di finanziari (disponibilità di cassa) sia in termini di protezione contro eventuali insoluti.

Per il consumatore invece non ci sono vantaggi: per questo motivo la diffusione delle carte prepagate è limitata a specifici ambiti, come ad esempio nelle vending machines (la prepagata evita di gestire i resti nelle microtransazioni) oppure nelle carte carburanti / carte di credito dove si vuole preventivamente controllare e limitare un plafond di spesa.

Nel mondo della telefonia la scheda preparata esisteva già da anni e veniva utilizzata nelle cabine in alternativa al gettone, permettendo una esperienza più agevole sopratutto nelle telefonate lunghe o in teleselezione.

La telefonia mobile non ha mai sofferto problemi relativi alle micro-transazioni: per legge infatti ogni sottoscrittore deve avere un contratto e deve essere identificato. Sin dall’inizio quindi le singole telefonate venivano pagate mensilmente in fattura a consuntivo.

La comparsa delle schede prepagate nella telefonia mobile non ha portato altro vantaggio che quello di eludere una pesante tassa governativa (25.000 Lire al mese) che gravava su ogni abbonamento.

Purtroppo in quegli anni di novità in ambito dei servizi di telecomunicazioni se ne vedevano ben poche: anche i nuovi operatori (Omnitel e Wind) si presentavano con una fotocopia dei servizi offerti da Telecom. Per uno stravolgimento del mercato, sia in termini di servizi che di offerta, avremmo dovuto aspettare l’arrivo della 3 di Vincenzo Novari.

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