Innegabile: l’atteggiamento del colosso della mela morsicata ricorda molto quello del tipico milanese imbruttito.
Dal suo pilastro detta legge nei confronti di tutti senza giungere ad alcun compromesso.
Vende pezzi di tecnologia a cifre esorbitanti solo perché ci ha appiccicato una etichetta di “bene di lusso” catturando tutti quelli che vogliono avere uno status symbol, senza poter decidere cosa installare sul proprio dispositivo. È infatti necessaria la previa autorizzazione del produttore. È come acquistare un’auto che può percorrere solo un numero limitato di strade approvate dal costruttore.
Gli atti di bullismo si consumano tutti i giorni anche nei confronti dei partner commerciali che devono sottostare alle peggiori clausole vessatorie senza possibilità di negoziazione.
Nessuno fino ad ora ha osato sfidare il colosso per non perdere una significativa fetta di mercato.
Il primo a fare un tentativo di fuga da questo schema tiranno-monopolistico è stata proprio Epic Games che ha provato ad offrire un sistema di pagamento alternativo a quello fornito da Apple. Proponendo uno sconto del 20%.
Il colosso di Cupertino ha reagito immediatamente eliminando l’applicazione non conforme dal proprio regno.
Sembra davvero una battaglia epica, Davide che sfida Golia in chiave moderna.