Perché ultimamente Google non trova quello che cerco?
In molti si saranno fatti questa domanda dopo aver riscontrato che la maggior parte delle ricerche portano a siti pieni zeppi di pubblicità, praticamente illeggibili.

Il miglior motore di ricerca è decisamente diventato un imbruttito. A partire dal mese di settembre 2018 il crawler di Google ha iniziato a rivedere tutti i suoi criteri di indicizzazione privilegiando i siti adattati per i cellulari.

Con lo slogan di “mobile first” la maggior parte dei siti indicizzati sono stati dimenticati e lasciati da parte.

Miliardi di pagine di forum, siti aziendali o personali sono stati seppelliti per sempre nei meandri del crawler di Mountain View.

Per l’utente del motore di ricerca è stato devastante. La sensazione che avevamo di poter trovare qualsiasi cosa è stata lentamente e progressivamente sostituita dalla frustrazione.  I risultati della ricerca troppo spesso portano a pagine imbottite di pop-up, pop-under, i-frames: poche informazioni utili sommerse da un mare di pubblicità, che a volte cercano di attivarci l’abbonamento a qualche servizio addebitato sul nostro conto telefonico. A nulla serve provare a migliorare la ricerca con diverse keyword: il risultato non cambia. Al punto che Il simpatico Google ci propone risultati che non contengono affatto la parola ricercata,senza più avvertirci come faceva una volta in caso di assenza di risultati.


Sorge legittimamente il sospetto che il criterio “mobile first” e la sicurezza del protocollo https siano solamente un pretesto.

Infatti nei primi risultati della ricerca organica casualmente ci sono troppo spesso coloro che acquistano spazi pubblicitari negli annunci. Questo porta ad una  frustrazione per gli utenti , che trovano nelle prime posizioni troppi risultati identici equamente suddivisi tra ricerca organica e pubblicità. Fake news e titoloni farlocchi sono all’ordine del giorno.

Vorremmo fare un salto nel tempo, agli albori del web. Negli anni ’90 del secolo scorso, quando c’era Altavista, un vero strumento di ricerca non sottomesso alle leggi della pubblicità.

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